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Redazione ArtApp

Angelo Mangiarotti. Quando le strutture prendono forma 

Una delle più complete ed esaustive retrospettive mai realizzate sulla figura dell’architetto milanese


Angelo Mangiarotti. Quando le strutture prendono forma, Triennale di Milano | Foto © Alessandro Saletta DSL Studio HR


Architetto, designer, scultore e accademico, Angelo Mangiarotti è stato un protagonista dell'architettura e dell’urbanistica internazionale, uno dei pochi maestri italiani in grado di esportare all’estero la propria filosofia di progetto. La mostra della Triennale di Milano è una delle più complete ed esaustive retrospettive mai realizzate sulla figura dell’architetto milanese e ripercorre oltre sessanta anni di attività attraverso un’ampia selezione di opere, progetti, documenti e materiali, molti dei quali mai esposti prima, messi a disposizione dalla Fondazione Angelo Mangiarotti.

La mostra, aperta fino al 23 aprile 2023, si concentra sull’attitudine di Mangiarotti nell’affrontare ogni singolo problema progettuale all’interno di una visione globale molto più ampia, in cui la sperimentazione, le caratteristiche del materiale e le funzioni statiche vanno ben oltre le leggi della struttura, attraverso sperimentazioni dei materiali come cemento, marmo e vetro. Il percorso espositivo prende avvio dal grande corridoio d’ingresso, lungo la cui parete sinistra si snoda una timeline, ispirata alla caratteristica atmosfera dello studio dell’architetto: una lunga parete colorata, dove immagini e disegni dei suoi progetti principali si affastellano e si dispongono ad illustrare il suo composito universo creativo.


Angelo Mangiarotti. Quando le strutture prendono forma, Triennale di Milano | Foto © Alessandro Saletta DSL Studio HR


Per Fulvio Irace, curatore della mostra, “l’esposizione in Triennale è la prima occasione di restituire alla figura del grande maestro quella complessità che è stata per lungo tempo rimossa dalla sua fama di costruttore attento al processo della cultura materiale e alle tecniche della prefabbricazione. Se è vero infatti che Mangiarotti abbia, per così dire, reinventato l’eterno archetipo della trave e del pilastro, declinandolo per tutta la vita in una strabiliante gamma di variazioni, è altrettanto indubbio – come appunto la mostra mette in luce – che nella sua opera sia contenuta una vena espressiva di grande potenza plastica e scultorea, che lo colloca nel dominio dell’arte oltre che dell’architettura e del design.”


Angelo Mangiarotti. Quando le strutture prendono forma, Triennale di Milano | Foto © Alessandro Saletta DSL Studio HR

L’allestimento della mostra vede la partecipazione di Renzo Piano, che ha conosciuto Mangiarotti negli anni milanesi del Politecnico e della 14ª Triennale (1968), e vuole rendere omaggio alla puntuale maniera di inquadrare il tema dello spazio, che caratterizza le opere del grande architetto milanese. Il progetto di allestimento sviluppato da Ottavio Di Blasi & Partners è composto da una serie di piattaforme che ospitano i nuclei tematici della mostra: dal nodo al giunto, dalla scultura, all’assemblaggio, dall’astrazione alla sensualità. Ogni tavolo presenta un insieme di modelli di studio, prototipi, realizzazioni e frammenti di lavoro, restituendo al visitatore la ricchezza sperimentale di Mangiarotti e l’atmosfera da laboratorio del suo atelier.



















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© Edizioni Archos

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