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Redazione ArtApp

Animali fantastici. Il Giardino delle Meraviglie

Una nuova frontiera dell’intrattenimento, in cui si fondono animali, arte, magia, divertimento e sogno


Animali fantastici. Il Giardino delle Meraviglie, Bologna | Fotografie di Gianfranco Fortuna per Arthemisia


Il nuovo progetto presentato in anteprima mondiale da Arthemisia a Palazzo Albergati di Bologna “Animali Fantastici” è molto più di una mostra. Il museo si trasforma in un immenso spazio aperto, in cui gli animali trovano il loro habitat ideale, accogliendo tutti, grandi e piccoli, esperti d’arte e curiosi. Sono oltre 90 gli animali che hanno varcato la soglia magica di Palazzo Albergati, realizzati da 23 grandi artisti contemporanei. È il primo zoo d’artista realizzato al mondo, privo di gabbie, senza distanze e animato da pitture, sculture e installazioni di animali di ogni specie; un superzoo che vedrà le sale nobili del Palazzo trasformarsi in un nuovo habitat museale, un safari pedonale dove le opere accompagnano il visitatore in una passeggiata dentro una favola, dove gli animali convivono nel più rispettoso degli ecosistemi artistici. Con il patrocinio del Comune di Bologna, la mostra Animali fantastici. Il Giardino delle Meraviglie, ideata e curata da Gianluca Marziani e Stefano Antonelli, è prodotta e organizzata da Arthemisia.



Gianluca Marziani ha detto: “SUPERZOO è la perfetta metafora di un mondo dove le enormi diversità e la molteplicità linguistica si sciolgono in una gigantesca famiglia allargata, una specie di pianeta ideale dove condividere spazi e risorse, senza disuguaglianze, confermando il teorema di Tom Regan che considera i diritti degli animali identici ai diritti degli umani. In questo mondo ideale, forse utopico ma certamente affascinante, il diritto al piacere e la percezione del dolore sono la chiave per considerare umani e animali su uno stesso piano normativo. Sapendo quanto sia difficile che ciò possa accadere nella realtà, ci siamo inventati questo viaggio espositivo con la migliore delle armi poetiche: l’arte visiva”.



SUPERZOO riparte dalle origini di un termine (żòo deriva dal greco e significa appunto “animale”) che attraversa l’intera vita sul Pianeta, ma non si tratta di un’area intesa come un parco con le gabbie. SUPERZOO riguarda, al contrario, la vita degli animali artistici liberi, un mondo parallelo che esiste nel tempo sospeso della mostra, rendendo lo spazio espositivo un ambiente sognante tra la vita reale e i mondi fantastici in cui altre vite sono ancora possibili. Col SUPERZOO si partecipa a una rinnovata idea espositiva che diventa luogo partecipativo e inclusivo, un mondo parallelo in cui le opere richiamano film, romanzi, serie in streaming, documentari, oggetti di design, meme, reel, teorie filosofiche e tutto ciò che finora ci ha sempre affascinato del mondo animale. Le atmosfere suggestive degli allestimenti creano spazi in cui i nostri animali sembrano vivere da sempre, felici di un equilibrio vitale che coinvolge lo spettatore davanti allo spettacolo dell’Arte che diventa Natura.



Sono 23 gli artisti ipercontemporanei, tutti italiani e scelti tra coloro che hanno indagato l’universo animale con grande coerenza tematica: Giovanni Albanese, Camilla Ancilotto, Marco Bettio, Chiara Calore, Mario Consiglio, Valentina De Martini, Fulvio Di Piazza, Dario Ghibaudo, Massimo Giacon, Sandro Gorra, Giorgio Lupattelli, Giulio Marchetti, Marco Mazzoni, Andrea Nurcis, Luca Padroni, Max Papeschi, Valeria Petrone, Nicola Pucci, Gherardo Quadrio Curzio, Mario Ricci, Maurizio Savini, Lapo Simeoni, Velasco Vitali. Autori eterogenei che toccano i linguaggi del volume plastico (sculture) e delle due dimensioni (disegno e pittura) per immaginare bestiari fantastici, giochi medievali, ibridi metamorfici, fantascienza, surrealismi pop, citazioni letterarie, una sorta di viaggio lungo i secoli che ribalta vecchie certezze e inventa una nuova zoologia.



I due piani di Palazzo Albergati accolgono le diverse specie animali con un allestimento che ha eliminato gabbie, chiusure o delimitazioni. Ogni opera respira nel luogo con la sua energia primordiale, la sua capacità metaforica, la sua forza interpretativa. Tutte assieme dimostrano il valore polifonico di una visione omogenea del mondo, come se ogni artista, pur nei caratteri che lo distinguono, condividesse l’idea di una medesima azione sul mondo. Io che diventa Noi. Noi che diventiamo Loro. Loro che inglobano ogni singolo Io.



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