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Redazione ArtApp

Carborundum

Come quindicesimo capitolo di "Passaggi", la finestra su strada della Litografia Bulla presenta un progetto sonoro e grafico di Iginio De Luca


Iginio De Luca, Carborundum, 2024, Litografia Bulla | Foto di Luis Do Rosario


Il progetto sonoro Carborundum nasce da un’idea di sottrazione, di azzeramento; la superficie incisa su una pietra litografica scompare gradualmente sotto le azioni abrasive di una polvere silicea, il carborundum. Mediante le diverse consistenze delle grane adoperate, la sparizione dell’immagine genera suoni dalle molteplici sfumature, timbri eterei e leggeri o più grevi e invadenti. Queste azioni contemplano un rapporto intimo con la pietra, un contatto alternativo che punta all’essenza, una cancellazione visiva che crea una nuova germinazione acustica, impalpabile, una rinascita. 


Iginio De Luca, Carborundum, 2024, Litografia Bulla | Foto di Luis Do Rosario


Il titolo del lavoro è la materia stessa che conserva nel nome un aspetto onomatopeico, è di per sé sonoro, rimbalza sulle “u” di un’eco profonda che diventa spazio ancestrale, territorio misterioso di oscure memorie.


Iginio De Luca, Carborundum, 2024, Litografia Bulla | Foto di Luis Do Rosario


Il senso poetico del progetto ruota attorno al concetto di trasformazione, un Panta rei sonoro che reca in sé un valore filosofico di metamorfosi e rigenerazione. Il lavoro si nutre di queste connessioni involontarie, suggestioni spontanee che legano i suoni della pietra ai respiri umani, alle voci sconnesse di un bisbigliare ignoto, ai suoni del vento e della bufera, ai ruggiti felini, a un treno merci che passa.


Iginio De Luca, Carborundum, 2024, Litografia Bulla | Foto di Luis Do Rosario


Le tracce registrate sono installate nel luogo stesso che le ha prodotte, abitando il laboratorio litografico della famiglia Bulla, in via del Vantaggio, nel centro di Roma. Due postazioni d’ascolto, una vetrina su strada e la sala interna in fondo, saranno gli spazi prescelti per le fruizioni sonore, luoghi in cui il fascino del tempo e le sue stratificazioni agiscono nello spettatore come potenti attivatori emotivi e sensoriali. Il lavoro ha prodotto, in copie limitate, l’incisione di un vinile con relativo cofanetto e la stampa di una litografia; le tracce sonore diventano simboli digitali da incidere a mano sulla stessa pietra che è servita per estrarle.



 Progetto di Iginio De Luca 

Prodotto e curato dalla Litografia Bulla

 25-10- 2024 / 25-11-2024

 Con un testo di Anna Cestelli Guidi

 

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© Edizioni Archos

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