3 mag 2021Tempo di lettura: 2 min

Casa Esagono e Casa Saldarini di Vittorio Giorgini alla Biennale dell'Architettura di Venezia 2021

Marco Del Francia, architetto e storico dell’architettura, curerà uno spazio dedicato all’architetto toscano Vittorio Giorgini, al Padiglione Italia “Comunità Resilienti” della Biennale di Architettura

Con la conferenza stampa di presentazione del Ministro della Cultura Dario Franceschini, a cui hanno partecipato il Presidente de La Biennale di Venezia, Roberto Cicutto, il Direttore Generale Creatività Contemporanea e commissario del Padiglione Italia, Onofrio Cutaia, e il curatore del Padiglione Italia, Alessandro Melis, sono stati svelati i partecipanti del Padiglione Italia “Comunità Resilienti” alla 17. Biennale di Architettura di Venezia, che aprirà il prossimo 22 maggio. Tra gli invitati al Padiglione Italia, che ha per tema le sfide che attendono l’architettura in relazione al cambiamento climatico, ci sarà Marco Del Francia, architetto e storico dell’architettura, che curerà uno spazio dedicato all’architetto Vittorio Giorgini (1926-2010), le cui opere più significative sono situate a Baratti-Piombino (LI): Casa Esagono e Casa Saldarini.

Vittorio Giorgini (1926-2010)

«Sono stato contattato due anni fa da Melis – racconta Del Francia – poco dopo la sua nomina, per curare un allestimento dedicato a Giorgini, meritevole per i temi trattati di essere portato in mainstream». Nella partecipazione alla Biennale Del Francia ha coinvolto l’associazione “B.A.Co. (Baratti Architettura e Arte Contemporanea) – Archivio Vittorio Giorgini”, di cui è Presidente e che dal 2012 opera per valorizzare le opere di Giorgini. Il team di lavoro per l’allestimento è composto da Fabio Caciagli, co-curatore, Nicola Bellofatto, Barbara Catalani, Silvia Moretti e Sandro Petri. Per dare un senso all’attualità delle ricerche di Giorgini, Del Francia ha coinvolto l’Istituto di Scienza e Tecnologie dell’Informazione “A. Faedo” (ISTI) del CNR di Pisa, che con Paolo Cignoni e il suo team (Francesco Laccone, Luigi Malomo, Nico Pietroni, Federico Ponchio e Marco Callieri) porteranno nello spazio a disposizione una struttura di ispirazione giorginiana, progettata computazionalmente.

Sarà presente anche una videoinstallazione dell’artista Luca Caciagli: un film in pellicola 16 mm derivato da una sperimentazione fotografica con processi di stampa ecologici, ispirata alla natura, un lavoro che vuole rendere omaggio a Giorgini stesso. Sarà un’opera immersiva, in una sezione che coinvolge anche Giovanni Michelucci con la sua “città variabile” e la città di Prato. Ci saranno proiezioni e l’intero spazio sarà estremamente coinvolgente. Il tema della sostenibilità ambientale era molto sentito da Giorgini e l’essere presente in questa edizione della Biennale, che affronta necessità non più rimandabili in tal senso, è l’occasione giusta per far emergere anche il genio anticipatore e sensibile, rispetto a questi temi, dell’architetto fiorentino.

In programma anche due eventi connessi in Biennale: il primo luglio con la presentazione di un libro sugli aspetti più visionari delle ricerche di Giorgini, edito da TIMIA Editore, e il 14 luglio con un focus su Casa Esagono, presenti il MiBACT e l’amministrazione comunale di Piombino. La partecipazione di Vittorio Giorgini alla Biennale – che doveva andare in scena lo scorso anno e poi rinviata per la situazione pandemica - cade in scia alle celebrazioni del decimo anniversario della scomparsa del visionario architetto, che coincise nel 2020 con l’inaugurazione della strada che a Baratti porta a Casa Esagono, a lui intitolata.