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Redazione ArtApp

Connecting Code

Un progetto di Bianco-Valente che unisce arte, comunità e rigenerazione urbana nella città di Ercolano


Bianco-Valente, Seconda mano, 2024


Connecting Code rappresenta un esempio straordinario di come l'arte possa essere utilizzata come strumento di rigenerazione urbana e di empowerment comunitario. Con il suo impegno per la creazione di nuovi codici di connessione, il progetto lascia un'impronta duratura sulla città di Ercolano, trasformandola in un luogo in cui l'arte e la cultura sono al centro della vita quotidiana. Gli artisti, selezionati dalla curatrice del progetto Benedetta Carpi De Resmini, hanno realizzato tre opere pubbliche permanenti diffuse nel territorio di Ercolano. L'obiettivo principale di Connecting Code è stato quello di creare interventi artistici site-specific attraverso la partecipazione attiva dei cittadini con un approccio inclusivo in ogni fase del processo creativo. Gli artisti hanno creato queste connessioni tramite la sollecitazione dei singoli partecipanti arrivando alla costruzione di tre opere, ognuna con una sua specificità.


Bianco-Valente, Questo insieme, 2024


La prima di queste opere Questo insieme, posizionata nell'area della seconda traversa mercato, anche chiamata ‘a Ruana, è un mosaico che si ispira al legame che i cittadini hanno con il loro territorio e trae spunto da alcuni disegni dei nodi realizzati durante i laboratori. Ciò che rende questa opera unica è il suo materiale: ceramiche d'uso quotidiano come piatti, bicchieri e tazzine che gli artisti si sono fatti donare dagli abitanti di Ercolano e che frantumate in piccole tessere di vari colori hanno impreziosito il grande nodo centrale, fatto in tessere di marmo.


La seconda opera è Con tatto, un mosaico di un QR code realizzato in piccole tessere di marmo e situato nel cuore del mercato vintage di Resina, in via Panto. Questo codice rimanda ad una fotografia iconica realizzata all’interno del Warehouse Vintage Store che ritrae il tradizionale movimento di selezione e controllo degli abiti, tramandato oramai da generazioni e legato alla compravendita dei tessuti al mercato. Attraverso questa fotografia, legata a una pagina virtuale, è possibile scoprire tutta la storia del progetto Connecting Code, con una serie di immagini di backstage, un video e le interviste agli abitanti ercolanesi che hanno partecipato ai numerosi laboratori nella città.


Bianco-Valente, Con tatto, 2024


Infine, all’interno della piazza Carlo III di Borbone è stata realizzata l’installazione dal titolo Seconda mano. Nelle sei tavole di marmo, incastonate sul parapetto della piazza che si affaccia sul parco archeologico, gli artisti hanno ritratto l’outline dell’azione delle mani delle persone nell’atto di realizzare dei nodi. I vari partecipanti ai laboratori, divisi in coppie, venivano infatti invitati a realizzare un nodo con due corde, utilizzando oguno una mano sola. Seconda mano si riferisce alla mano dell'altra persona con cui bisogna imparare a cooperare perché nonostante la complessità dell'interazione si possono raggiungere obbiettivi che da soli sarebbe impossibile ottenere. Le tre opere quindi, legate tra di loro dal comune denominatore delle “interconnessioni” attivate durante lo sviluppo del progetto, rappresentano le identità e le aspirazioni della città mostrando le molteplici sfaccettature di Ercolano: non solo culla dell’archeologia, ma città contemporanea, dalle credenze religiose e tradizioni popolari. 


Il progetto coordinato da Variabile K è realizzato in collaborazione con CAP – Cities Art Projects, con il sostegno finanziario dell'Istituto Packard per i Beni Culturali e il coinvolgimento del Parco Archeologico di Ercolano, della Fondazione Cives Museo MAV, de La Locanda di Emmaus ODV, di Seme di Pace, con il patrocinio del Comune di Ercolano.


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© Edizioni Archos

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