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Nimoe Priore

Fotogenìa degli Ecomostri

Legambiente e l’Osservatorio Paesaggi Costieri Italiani organizzano e promuovono il concorso “FOTOGENÌA DEGLI ECOMOSTRI” per sensibilizzare gli sguardi a un tema che merita molta attenzione


IL MOSTRO. Torre di Bassano, Torre del Greco, Napoli. Foto di Michele Pedone 2022


Costruzioni illegali, abusive e incompatibili con l'ambiente deturpano molti tratti di costa italiana, è un fenomeno molto serio a cui si è data soluzione solo di rado, a causa delle difficoltà che nel nostro Paese si incontrano in termini di demolizioni del “patrimonio esistente”, anche lì dove chiaramente necessario per ripristinare qualità ambientale e sicurezza.


ROVINE. Torre di Bassano, Torre del Greco, Napoli. Foto di Michele Pedone 2022


Spesso queste opere di antropizzazione prendono il nome di “ecomostro”, termine coniato alcuni anni fa da Legambiente per indicare un edificio, o più in generale un intervento radicalmente incongruente con l’ambiente circostante. Ed è soprattutto la linea fragile della costa ad essere stata martoriata da queste presenze: imponenti alberghi, complessi turistici, insediamenti illegali, fabbriche, industrie, porti e strade hanno trasformato vastissime aree di inestimabile valore ecologico e ambientale in territori coperti da asfalto e cemento. Anche più di recente, abbiamo assistito ad azioni di questo tipo: spiagge libere e dune privatizzate, zone umide inquinate, e lunghe tratti di costa, un tempo ricoperti dalla rigogliosa macchia mediterranea, deturpati per dare spazio al turismo di massa. Ed è un fenomeno principalmente italiano... basti pensare che del termine “ecomostro” non esiste una traduzione in altra lingua.


SPICCHIO D'ACQUA. Santa Cesarea Terme, Lecce. Foto di Danilo Rosario Pastore 2020


Dal punto di vista sociale, questo modo di agire sul paesaggio alimenta sentimenti di insicurezza tra i residenti, contribuendo a generare una sensazione di abbandono e degrado nelle aree circostanti. In alcuni casi, gli ecomostri sono diventati luoghi frequentati da persone senza dimora o di malaffare, luoghi di accumulo di rifiuti, habitat per fauna indesiderata o siti per attività illegali; possono rappresentare pericoli strutturali e ambientali, specialmente se contengono materiali pericolosi. In altre parole, gli ecomostri deturpano il paesaggio naturale e urbano, impattando sulla percezione, sul senso di insicurezza degli abitanti, sul valore delle proprietà circostanti, riducendo l’attrattiva delle aree in cui si trovano.


CARBONI ATTIVI. Lido Cerano, Brindisi. Foto di Alessandro Parisi 2022


Per affrontare il problema bisognerebbe adottare politiche urbanistiche più rigorose, avviare un piano di demolizioni selettive per ricostruire la bellezza dei nostri paesaggi, anche attraverso incentivi economici per favorire la riqualificazione di queste strutture dove possibile e vantaggioso. Legambiente ha fatto molto in questi anni, denunciando abusi e degrado, lottando per la demolizione di diversi ecomostri, provando a responsabilizzare il più possibile le comunità, ma c'è ancora tanto da lavorare perché purtroppo in molti casi ci si è abituati a tanta bruttezza. Per queste ragioni, Legambiente e l’Osservatorio Paesaggi Costieri Italiani organizzano e promuovono il concorso “FOTOGENÌA DEGLI ECOMOSTRI” per sensibilizzare gli sguardi a un tema che merita più attenzione: per facilitare, e accelerare interventi di demolizione di queste brutture, interventi di bonifica, di ripristino, di risarcimento dei suoli e del paesaggio, per cancellare degrado e abusivismo e riportare alla luce e in valore la bellezza che le nostre coste sono in grado di rappresentare ed esprimere.


SCHELETRI SUL MARE. Porto Sant'Elpidio, Fermo. Foto di Nicolò Viozzi 2022


Al concorso, si può partecipare attraverso due categorie distinte: “Sguardi” e “Fotoritocchi”. La prima categoria di concorso riguarda la fotografia. Potranno concorrere tutti quegli scatti inediti che immortalano manufatti edili, infrastrutture e attrezzature fortemente impattanti, presenti lungo le coste italiane. L’obiettivo puntato sul paesaggio costiero dovrà cogliere la fotogenìa degli ecomostri: dovrà denunciare le condizioni di degrado e allo stesso tempo consegnare il paradossale “fascino” dell’abbandono, della fatiscenza e dell’incuria.


La seconda categoria di concorso, aperta ad architetti, disegnatori, grafici professionisti e non, riguarda i fotoritocchi. Ogni partecipante potrà presentare scatti ed elaborati in cui sia reinterpretata l’immagine attraverso operazioni di cancellazione degli ecomostri e di ripristino del paesaggio. Cioè si invita a presentare immagini attuali e simulare virtualmente il paesaggio post-demolizione, per rendere chiaro il “prima” e il “dopo”.


THE CUBE. Rione Terra, Pozzuoli, Napoli. Foto di Michele Pedone 2022


Tutte le informazioni per partecipare sono sul sito dell'Osservatorio Paesaggi Costieri, alla pagina www.paesaggicostieri.org/fotogenìa-degli-ecomostri


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