Il Camino di Fisterre: un viaggio salutare
- Alberto Mazzocchi
- 1 ora fa
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L’energia espressa da antichi luoghi di culto, l’esempio del percorso di tanti pellegrini che da centinaia di anni giungono davanti alle sacre reliquie dell’apostolo Giacomo il Maggiore, nella Cattedrale di Santiago de Compostela

Fotografie © Alberto Mazzocchi
Il Camino Real ovvero il percorso che dai Pirenei, o dall’Europa del nord, porta a Santiago di Compostela è estremamente popolare oggi grazie a libri e a programmi tv. Il primo a parlarne al grande pubblico fu Paolo Coelho, prima di diventare un autore famosissimo, scrisse un bel romanzo sul percorso di iniziazione. Ai nostri giorni il lungo percorso di oltre 700 chilometri è diventato la meta di migliaia di camminatori, o meglio pellegrini, che si cimentano in questo cammino che attraversa la regione settentrionale della Spagna fino al suo più celebre Santuario ovvero la Catedral de Santiago de Compostela.
La popolarità mondiale del percorso ha portato tanto turismo “alternativo” ma anche tanta confusione; oggi è inimmaginabile pensare di percorrere il cammino in completa solitudine come in epoche lontane, mentre per coloro che cercano vasti spazi e rare persone l’alternativa migliore è seguire il sentiero che da Santiago conduce all’oceano atlantico, quello che viene chiamato il Camino de Fisterre. Secondo la tradizione infatti i pellegrini che giungevano alle sacre reliquie dell’apostolo Giacomo il Maggiore, conservate nella cripta della Cattedrale, proseguivano per altri 100 chilometri per raccogliere le conchiglie da portare al ritorno a casa, a testimonianza dello sforzo sostenuto.

Cattedrale di Santiago de Compostela, (Spagna) | Foto © Niels Bosboom
Oggi, grazie ai finanziamenti della comunità europea e grazie all’intelligente sforzo del governo spagnolo che ha saputo sviluppare questa attrattiva in modo sostenibile, il Camino de Fisterre è un emozionante percorso, ben segnalato ovunque da steli con le indicazioni e i chilometri percorsi, sviluppato nelle campagne della Galizia verso due mete: la città di Finisterre o la città di Muxia, entrambe affacciate all’Oceano Atlantico, entrambe dotate di due chiese antiche, meta di pellegrinaggio da secoli.
Il Camino è solo un’attrazione turistica/religiosa o possiede qualche valenza energetica benefica? Tutti abbiamo sentito dire dal nostro medico di fiducia che camminare fa bene per vincere la sedentarietà, male della società occidentale, per sostenere l’attività muscolare e cardiovascolare e quindi per dare un generico aiuto alla nostra salute, ma che differenza fa camminare nei giardini delle nostre città o sui percorsi di pellegrinaggio? Soprattutto è possibile dare una risposta scientifica a tale differenza?
Il primo a notare che i nostri predecessori costruivano itinerari di culto lungo vie energetiche fu A. Watkins che, un secolo fa, notò come alcuni resti di località di culto pagane, nel Regno Unito, fossero tracciati lungo linee rette, che denominò ley lines. Tali linee, secondo ricercatori radioestesisti, rappresentavano linee energetiche telluriche che i nostri antenati sapevano riconoscere. Ovviamente le qualità radioestesiche sono considerate soggettive e come tali “non scientifiche”, secondo i giudizi moderni. Un approccio differente, che ho iniziato molti anni fa, consiste nel misurare la radioattività del terreno con un contatore Geiger, per evidenziare se l’energia espressa dai luoghi possa aver un riscontro strumentale obiettivabile.

Iglesia de Santa Maria das Areas, Finisterre, Galizia (Spagna) | Foto © galiciapuebloapueblo.blogspot.com
La radioattività naturale presenta sempre valori molto bassi e non pare aver valenze pericolose per la salute. Al contrario, nei luoghi dove aumenta questa emissione, chiamati oggi Luoghi Alti dalla ricercatrice Blanche Merz, sembra generare una sensazione di benessere con effetto antinfiammatorio alle patologie dolorose più banali. Per questo motivo, munito del mio inseparabile contatore Geiger ho intrapreso il cammino di cento chilometri, con un ottimo paio di scarpe (indispensabili per non terminare anzitempo l’impresa a causa delle vesciche e dei dolori muscolari) e una coppia di bastoncini da camminata. La prima sorpresa in Galizia è l’alto valore di emissioni radioattive del territorio. Se la media nelle nostre città della pianura padana si aggira sulle 23-24 emissioni al minuto, con abbassamenti nelle aree rurali o nei campi coltivati, nella regione spagnola la media supera le 31-32 emissioni per minuto quasi ovunque. Sono valori modesti che testimoniano però una differenza energetica significativa.

Cripta della Cattedrale di Santiago di Compostela
Nel punto di partenza del Camino di Fisterre, la città di Santiago con la famosa Catedral, una grande basilica dedicata a Giacomo il Maggiore, molto rimodernata all’interno, anche per accogliere le migliaia di pellegrini che ogni giorno la visitano, si è in passato rilevato che queste opere hanno probabilmente modificato l’equilibrio energetico perché i valori di emissioni radioattive all’interno della basilica non si discostano da quelli della città. A parte un punto preciso. La sorpresa arriva infatti dalla cripta dove sono conservate le reliquie dell’apostolo. Davanti a questo altare l’emissione balza a 82.66 (contro la media di 50.00 del resto della basilica e della città), mostrando un valore decisamente alto, tipico dei Luoghi Alti. Uscendo dalla città, il cammino si dipana nelle campagne a ovest, dirigendosi verso chiesette rurali romaniche, tutte dotate di emissioni radioattive sopra la media, a testimonianza che le sedi non furono scelte casualmente.

Igresia de Santo Pedro de Bruxantes, La Coruna (Spagna)
Lungo il Camino di Finisterre sono imperdibili due piccole chiese di campagna, la Capila de Nuestra Senora de las Nieves, con un fonte d’acqua ritenuta salutare, e con un’emissione di 74.15 particelle al minuto contro il 37.71 del territorio circostante e la Igresia de Santo Pedro de Bruxantes, anch’essa in una posizione solitaria, con una fonte d’acqua adiacente, lontano da strade carrozzabili, che emette un valore di 72.87 emissioni. Queste ultime due chiesette, la cui storia ufficiale risale al XIII e al XIV secolo, lasciano pensare che siano state costruite su siti antichi di culto pagano, vista la lontananza dai centri abitati e vista la presenza di fonti d’acqua nelle strette vicinanze.

Santuario de la Virgen de la Barca, Muxia (Spagna)
L’ultima tappa segna una biforcazione a circa metà del cammino: il percorso a nord porta al Santuario della Virgen de la Barca, nella città di Muxia, mentre quello a sud arriva al Cabo Fisterre dove sorge il Santuario antico di Santa Maria de Areas che emette 86.93 emissioni al minuto. Entrambe le chiese hanno valori alti di emissioni ed entrambe premiano il pellegrino con una buona “ricarica energetica” che dà sollievo alla stanchezza del cammino, perché questa è anche la sensazione soggettiva.