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Redazione ArtApp

Inside Other Spaces: Environments by Women Artists 1956-1976

Al confine tra arte, architettura e design, in mostra diciannove opere immersive, che vivono dell’interazione con il pubblico


Aleksandra Kasuba, A Spectral Passage, 1975 – 2023 | Foto © Giorgio Benni


Questa mostra, aperta fino al 20 ottobre 2024 al MAXXI di Roma, mette in luce il contributo fondamentale delle donne alla storia di questa espressione artistica e rappresenta il capitolo successivo del progetto espositivo ideato e prodotto dalla Haus der Kunst Monaco nel 2023.


Il termine “ambiente” risale al 1949 e fu usato per la prima volta dall'artista italo-argentino Lucio Fontana per descrivere le sue nuove opere sperimentali, caratterizzate da una natura progressista e non convenzionale. Gli ambienti, infatti, sono al confine tra arte, architettura e design, creano e trasformano lo spazio. Il loro carattere coinvolgente e giocoso invita il pubblico a entrare, impegnarsi e interagire con loro.


Aleksandra Kasuba, A Spectral Passage, 1975 – 2023 | Foto ©  Cinzia Capparelli


Divennero rapidamente una caratteristica importante nel mondo dell'arte internazionale, ma finora la loro storiografia si concentra quasi esclusivamente sugli Stati Uniti e in parte sull'Europa, nonché sulle opere di artisti di sesso maschile. Questa nuova ricerca permette di indagare ulteriori aspetti critici della natura dell’arte ambientale facendo emergere temi come il rapporto con lo spazio pubblico, l’introduzione delle nuove tecnologie e il conseguente coinvolgimento attivo degli spettatori.


Aleksandra Kasuba, A Spectral Passage, 1975 – 2023 | Foto ©  Agostino Osio – Alto Piano


Il MAXXI prosegue la ricerca dell’istituzione tedesca e ne amplia la cronologia originaria arrivando fino al 2010, anno del completamento dell’architettura del Museo progettato da Zaha Hadid. Questa nuova ricerca permette di indagare ulteriori aspetti critici della natura dell’arte ambientale facendo emergere temi come il rapporto con lo spazio pubblico, l’introduzione delle nuove tecnologie e il conseguente coinvolgimento attivo degli spettatori.


In mostra opere di Micol Assaël, Monica Bonvicini, Judy Chicago, Lygia Clark, Laura Grisi, Zaha Hadid, Aleksandra Kasuba, Kimsooja, Christina Kubisch, Léa Lublin, Nalini Malani, Marta Minujín, Tania Mouraud, Pipilotti Rist, Martha Rosler, Esther Stocker, Nanda Vigo e Tsuruko Yamazaki.


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© Edizioni Archos

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