Raccontarsi – La narrazione e l’ascolto come strumenti di formazione e cura
- Redazione ArtApp
- 3 giorni fa
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Il Teatro al Parco di Parma ospita la mostra fotografica di Marco Gualazzini che racconta gli incontri e le relazioni nate durante il percorso con i caregiver

Fotografie © Marco Gualazzini
Al Teatro al Parco di Parma è in corso la mostra “Raccontarsi – La narrazione e l’ascolto come strumenti di formazione e cura”; l’esposizione rappresenta l’esito visivo ed emozionale di un progetto promosso e prodotto da Solares Fondazione delle Arti Teatro delle Briciole, in collaborazione con il Centro Cardinal Ferrari KOS e con il contributo di Fondazione Cariparma, nell’ambito del bando “Avere cura di chi cura”. Attraverso l’obiettivo di Marco Gualazzini, la mostra racconta gli incontri e le relazioni nate durante il percorso con i caregiver. Un viaggio fatto di ascolto, fragilità e forza condivisa. A completare l’esperienza, la proiezione di una poesia inedita di Marina Allegri, che intreccia parole e immagini in un percorso di riflessione sul prendersi cura e sul valore della condivisione.
“Raccontarsi” è un percorso maieutico che porta alla creazione di nuove storie, a cambiamenti di prospettiva che modificano lo sguardo e aprono a nuove possibilità. Un esercizio di ascolto collettivo e condiviso, necessario per predisporsi ad accogliere, riconoscere, interpretare e restituire in veste nuova la narrazione di sé e dell’altro. È uno strumento di straordinario benessere, consente di affrontare e rielaborare il proprio vissuto attraverso un distacco emotivo e una visione più oggettiva degli eventi, favorendo – attraverso il rapporto dialogico con l’altro – la creazione di mondi possibili e quindi l’individuazione di soluzioni creative e differenti.

La rivalutazione positiva dell’esperienza traumatica genera il miglioramento delle relazioni e un’accettazione più serena del cambiamento. Lo sguardo distaccato del narratore permette di osservare e osservarsi dall’alto. È uno sguardo relazionale, in cui chi narra è contemporaneamente raccontato. È il frutto di un metodo delicato e sentimentale di prendersi cura di sé e dell’altro, ed è tutt’altro che uno sguardo apatico: è un accompagnamento amorevole nella direzione della vita che procede, verso un ritorno alla quotidianità.
Per raggiungere in modo efficace l’obiettivo primario del progetto, e cioè il supporto alla figura del caregiver per un miglioramento del benessere del paziente, Teatro delle Briciole – Solares Fondazione delle Arti – si affida alla collaborazione di uno dei principali punti di riferimento italiani nel settore della riabilitazione per gravi cerebrolesioni: il Centro Cardinal Ferrari, in cui si sono svolti gli incontri con il gruppo di caregiver. Gli incontri sono stati coordinati da Marina Allegri, scrittrice, drammaturga, formatrice ed esperta in “story-telling-autobiografia come cura di sé”, affiancata da Donatella Saviola, Presidente Congresso SIRN e Direttore Clinico Centro Cardinal Ferrari KOS, e da Nadia Maradini, coordinatrice del servizio di riabilitazione cognitivo-comportamentale, psicologa e psicoterapeuta del Centro.