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Redazione ArtApp

Real Beauty Sketches

Dopo tanti anni, la campagna "Real Beauty Sketches" di Dove continua a mettere in luce la differenza tra come vediamo noi stessi e come ci vedono gli altri


L'artista forense FBI Gil Zamora disegna il ritratto di una donna, senza mai averla vista, seguendo solamente la descrizione che lei fa di se stessa


Il numero di ArtApp in uscita a dicembre ha come tema “L'Identità”, argomento complesso che troverà, sulle pagine della rivista, ampi spunti di riflessione sia artistica che sociologica. Un aspetto di questo tema è l'identità personale, tutto ciò che noi siamo, le nostre caratteristiche fisiche, psicologiche e culturali, tutto quello che ci rende unici e inconfondibili agli occhi degli altri e ci dà un senso di definizione, appartenenza e continuità nel tempo che ci permette di dire ogni giorno: “questo sono io”.

L’identità personale si costruisce. Il processo di costruzione comincia alla nascita, si svolge prevalentemente nel rapporto con gli altri e non si ferma al raggiungimento dell’età adulta, ma prosegue per tutta la vita. Molte delle cose che facciamo quotidianamente vanno a rafforzare o indebolire il nostro senso di identità, continuamente togliamo o modifichiamo qualità, tratti, interessi e capacità nella nostra identità.



Questo paradigma è servito, nel 2013, per innescare una conversazione globale sulla definizione di bellezza femminile. "C’è una grande differenza tra come ti vedi e come ti vedono gli altri" con questo slogan l'azienda internazionale Dove ha lanciato la campagna “Real Beauty Sketches”, un video di tre minuti su come le donne vedono se stesse. ll corto, creato da Ogilvy & Mather Brazil, presenta il ritrattista forense dell'FBI Gil Zamora che disegna il ritratto di una donna seguendo la sua autodescrizione. Quindi disegna un ritratto della stessa donna secondo la descrizione di una sconosciuta. L'artista non pone mai gli occhi sulle donne stesse, e né l'artista né le donne conoscono l'esperimento sociale. Il risultato? Due ritratti completamente diversi: il primo eseguito secondo l'auto-descrizione del soggetto ritratto; il secondo scaturito dalla matita dell'artista attraverso la descrizione di una persona estranea che, solo per un attimo ha visto il soggetto. Quest'ultimo svela un'immagine migliore del soggetto: il viso è più bello e attraente di quello fatto grazie ai particolari che la donna dà di se mentre si racconta e descrive al ritrattista.



L'analisi di questo lavoro va avanti ancora oggi, “Dove Real Beauty Sketches”, che è stato caricato in 25 lingue su 46 canali YouTube di Dove è commovente e toccante, ha ricevuto in tutti questi anni milioni di visualizzazioni globali, ha superato molte classifiche di YouTube, ha vinto il Gran Premio del Titanio al Festival Internazionale della Creatività di Cannes Lions e scatenato migliaia di commenti che dichiarano tutto e il contrario di tutto, ma certo c'era da aspettarselo. Questa arguta, e controversa pubblicità ha voluto trasmettere un messaggio di stimolo verso il raggiungimento dell'autostima e della fiducia in se stessi. Dice “ama te stesso, non essere duro nel tuo auto giudizio. Perché? Perché è fondamentale per la tua felicità che tu abbia una corretta visione della tua identità personale, mentre una tua autosvalutazione è controproducente per la tua serenità. Perciò inizia a conoscerti e riconoscerti, così potrai iniziare ad apprezzarti.”


 

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© Edizioni Archos

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