Il “Ritratto della regina Maria Anna d’Austria” il capolavoro dell'artista spagnolo, è esposto a Bergamo su concessione del Museo del Prado
Diego Velázquez, La reina doña Mariana de Austria (particolare)
Grazie allo straordinario prestito dal Museo del Prado di Madrid è arrivato a Bergamo uno dei capolavori dell’artista spagnolo, un’opera tanto affascinante quanto monumentale a cui viene dedicato uno spazio appositamente progettato e, insieme, un accostamento virtuoso con un’opera della collezione oltre a un approfondimento sulla moda e le usanze del tempo grazie alla collaborazione con Fondazione Arte della Seta Lisio. Fino al 28 agosto l'Accademia Carrara dedica questo evento a Diego Rodriguez de Silva y Velázquez, uno dei grandi protagonisti della pittura europea del XVI secolo.
Velázquez, Accademia Carrara, Bergamo | Foto © Michele Nastasi
«Il nostro grazie va a Miguel Falomir, direttore del Museo del Prado che sempre riserva ai progetti della Carrara una attenzione e una collaborazione tanto preziosa da distinguersi nel panorama europeo – spiega il direttore della Carrara Maria Cristina Rodeschini – L’ospitalità del monumentale dipinto di Velázquez si iscrive nel percorso che il museo ha avviato alcuni anni fa, per richiamare l’attenzione del pubblico sui protagonisti della pittura europea, come con Van Dyck (2017) e Rembrandt (2021). Anche in questa occasione la Carrara coglie l’opportunità per valorizzare un dipinto della collezione museale, Ritratto di bambino, tradizionalmente attribuito a Velázquez, discusso con competenza e finezza da Guillaume Kientz».
Ritratto di Bambino, Accademia Carrara, Bergamo
I prestiti nazionali e internazionali, oltre a consolidare l’ottima rete di rapporti con importanti istituzioni nel mondo, sono per l'Accademia Carrara, e il suo pubblico, occasioni per rileggere le opere della collezione sotto nuova luce, questa volta in modo particolare, Ritratto della regina Maria Anna d’Austria di Velázquez (1652 -1653) è accostato a Ritratto di bambino, 1650 circa. A fronte di una qualità e di un fascino innegabile, l’opera resiste ancora a un’attribuzione definitiva e totalmente convincente.
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