La nuova coreografia di Fredy Franzutti dedicata al movimento Bauhaus sulle note di Aleksandr Skrjabin nei 150 anni dalla nascita
Balletto del Sud, Teatro Apollo di Lecce | Foto di Francesco Sciolti
Wassily B3 è la 44esima produzione che il coreografo Fredy Franzutti ha creato per il Balletto del Sud, la compagnia fondata e diretta da lui dal 1995, composta da 20 elementi di diverse nazionalità, con solisti di elevato livello tecnico in grado di alternarsi nei ruoli principali. Balletto in un atto, diviso in 10 quadri, è ideato sulle note di Aleksandr Nikolaevič Skrjabin – nei 150 anni dalla sua nascita, a Mosca. Lo spettacolo ha chiuso la Stagione di Danza “Primavera 2022” del Balletto del Sud al Teatro Apollo di Lecce con lo spettacolo in due parti “STRAVIOLIN” / “WASSILY B3” interpretato dai primi ballerini Nuria Salado Fustè e Matias Iaconianni, i solisti e il corpo di ballo della storica compagnia di danza pugliese.
“Wassily B3” è il nome della sedia disegnata alla metà degli anni Venti da Marcel Breuer, allora direttore del laboratorio del legno presso il Bauhaus di Dessau, scuola di arte e design che operò in Germania dal 1919 al 1933 nel contesto storico-culturale della Repubblica di Weimar, rappresentando un punto di riferimento fondamentale per tutti i movimenti d’innovazione. La sedia fu dedicata a Wassily Kandinskij che ne acquistò il primo esemplare.
Balletto del Sud, Teatro Apollo di Lecce | Foto di Francesco Sciolti
Il legame tra Kandinskij e Skrjabin è immediato e più volte dichiarato in relazione alla ricerca di colore/suono che il pittore applicava nelle sue opere. Inversamente fu Skrjabin il primo compositore che mise in atto alcune delle possibilità di corrispondenza tra suono e colore fino ad allora mai tentate. Il movimento Bauhaus è riportato, nella coreografia, per i principi estetici che usano le deformazioni delle proporzioni umane e l’utilizzo dell’oggetto di scena che diviene protesi e propaggine funzionale del corpo. Il senso complessivo della performance ripercorre, seguendo le linee interpretative del Razionalismo, la creazione della vita, l’evoluzione delle specie, le relazioni sociali individuali e globali (guerra/pace).
I personaggi e i quadri sono presentati in forma di “Parade” citando gli spettacoli dell’epoca e il surrealismo. Il salto evolutivo lo emana la stessa poltrona (come il monolite di Kubrick in 2001..) alla quale ci si confronta, ancora oggi, con atteggiamenti di inadeguatezza estetica e meraviglia per il concetto di modernità. Il contatto visivo ci impone inevitabilmente un balzo e una propulsione verso il futuro (futurismo). Il teatro della meraviglia diviene dunque scelta del linguaggio e tesi della coreografia. La poltrona Wassily B3 è protagonista astante, è scenografia sulla quale immaginiamo seduto il pubblico. Le immagini evocate generano allo stesso modo sorpresa in uno stadio inconscio tra l’incomprensione e lo stupore.
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